non solo serial
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5 (+2) podcast americani da ascoltare
La prima cosa che si deve se si vuole iniziare a fare podcast è, senza dubbio, ascoltare dei podcast. Quando ho iniziato sono stato molto fortunato perché la mia tutor, tra i vari consigli che mi diede, mi disse anche, e soprattutto, di iniziare ad ascoltare podcast americani. All’inizio ero un po’ scettico su questo ma non perché dubitassi della qualità dei podcast americani, sia chiaro. D’altra parte, mentre noi eravamo ancora nelle fasi iniziali dell’utilizzo del mezzo, negli Stati Uniti il podcast era già un fenomeno di massa con all’attivo migliaia di show e milioni di download. Trovare podcast americani di altissima qualità, dunque, era molto più semplice di trovare podcast italiani di alta qualità.
Il mio scetticismo si basava sulla mia capacità nel comprendere un inglese parlato in un certo modo, fluente, veloce, e soprattutto senza supporto video. In realtà ho superato molto velocemente questo scetticismo, mi ci sono buttato e mai scelta fu più saggia. La mia tutor mi diede nomi di grandi podcast a cui poi io integrai altri nomi di altri grandi podcast.
In questo articolo vi parlo dei 5 podcast americani in lingua inglese che più ho ascoltato e che più hanno influenzato la mia produzione.
1. HEAVYWEIGHT
Il mio preferito, quello che ha contribuito maggiormente a farmi comprendere la potenza del podcast, è Heavyweight. Prodotto da Gimlet Media e condotto dall’umorista Jonathan Goldstein, Heavyweight è strutturato in maniera semplice: persone che parlano, un narratore, qualche musica di sottofondo. Ma è proprio in questa semplicità che si sprigiona la grande potenza emotiva di questo podcast. Goldstein si fa detective della vita di persone normali, ordinarie, facendo loro domande su questioni irrisolte della loro vita, al fine di trovare per loro e insieme a loro una chiusura.
C’è la storia di Elyse, abbandonata dal padre Billy quando aveva 21 anni, che dopo 5 anni è pronta per avere una conversazione con lui su quello che è successo. La storia di Sven che faceva parte di una giuria che ha condannato a morte un uomo e che riceverà una e-mail da parte della madre del condannato. C’è la storia di Rob che si ricorda che da piccolo si ruppe il braccio mentre la sua famiglia, minando la sua integrità psichica, gli dice che non è mai successo. Storie ordinarie di persone normali, racconti di calore, di umanità, di tristezza e di svolta. Heavyweight è proprio un podcast sulle svolte della vita, quelle che ti offrono quella resa dei conti col passato necessaria per continuare a vivere con fardelli meno ingombranti.
2. DIRTY JOHN
Dirty John è il primo podcast true crime che io abbia mai ascoltato. Prodotto da Los Angeles Times e distribuito da Wondery, esso si basa sull’inchiesta per il LA Times riportata da Christopher Goffard sulla vita e la morte di John Michael Meehan. La storia, condotta dallo stesso Goffard, parla della relazione amorosa tra John Meehan, un uomo apparentemente perfetto, attento, disponibile, gentile, e Debra Newell, una interior designer di successo in cerca dell’amore. Essi si conoscono su internet e non passa molto tempo prima che i due si sposino, nonostante la famiglia di Debra fosse contraria. Da qui parte un’escalation di episodi di abusi e manipolazioni da parte di John verso sua moglie e le sue figlie, episodi che poi porteranno proprio alla morte dell’uomo.
Dirty John è un podcast che racconta del classico stereotipo del non accettare caramelle dagli sconosciuti. È una storia che parla di seduzione, di imbroglio e di sopravvivenza.
3. HOW TO BE A GIRL
Nominato da testate come The Guardian e Time come uno tra i podcast migliori in circolazione, How to Be a Girl è davvero uno dei podcast migliori ancora in circolazione. Esso è scritto e prodotto da Marlo Mack, mamma single di una ragazza transgender che a soli 3 anni l’ha informata di non avere un figlio bensì una figlia. Qui viene narrato il percorso che questa ragazza ha dovuto e deve affrontare per “essere una ragazza” e di come sua mamma ha dovuto far fronte alle proprie paure e alle proprie insicurezze per starle vicino. Il podcast, inoltre, racconta anche di come le persone e le entità attorno a questa famiglia hanno risposto a questo fatto: parenti, amici, istituzioni scolastiche. Niente è più facile e scontato per loro ma, seppur travolte da mille dubbi e domande, mamma e figlia hanno affrontato sempre tutto con leggerezza e con serenità. È proprio questa l’arma vincente di questo podcast: la vera voce di Marlo e la vera voce della bimba, nella loro dolcezza, con la loro serenità nell’affrontare questo tipo di questioni, ti fanno affezionare alla loro storia dopo solo qualche minuto. E così rimani lì, ad ascoltarle, ed è un bene perché questo tipo di storie meritano di essere ascoltate.
4. 99% INVISIBLE
99% Invisible è un podcast creato e prodotto da Roman Mars (uno dei fondatori di Radiotopia) il cui argomento principale è il design e l’architettura. Nato come collaborazione tra la radio pubblica KALW e l’American Institute of Architects, entrambe in San Francisco, 99% Invisibile si concentra su tutti quei dettagli che non notiamo perché troppo indaffarati a vivere le nostre vite. Che si tratti di architettura urbana, rurale, industriale, di infrastrutture, di città, di oggetti, Roman Mars, insieme ai suoi numerosi ospiti, si focalizza su quegli aspetti su cui nessuno si sofferma. Quegli aspetti che sono trascurati, che sono quasi nascosti ma che hanno importanza fondamentale nel dare forma al mondo che ci circonda.
Descritto così sembra una cosa noiosa oppure per nerd dell’architettura ma i 150 milioni di download che fanno di questo podcast uno dei più popolari al mondo sembrano dire il contrario.
Ascoltare per credere.
5. THE HEART
The Heart è uno di quei podcast di cui ti innamori a prima ascolto, uno di quei podcast strani, in cui i punti di riferimento ritmici sono pochi e questo ti piace perché non sai mai cosa aspettarti. Nato nella camera da letto di Kaitlin Prest nel 2014, prodotto dalla Prest per Mermaid Palace e Radiotopia, derivato dalla serie podcast Audiosmut, The Heart è un podcast sull’amore dai contenuti espliciti. L’amore di cui si parla qui, infatti, non è per nulla platonico né etereo, non è un sentimento al di sopra di tutto a prescindere, non è la soluzione imprescindibile per superare tutti gli ostacoli. Qui l’amore incontra il corpo e lo fa con tutti i problemi che ne derivano.
Per questo The Heart parla di sesso e sessualità, di sentimento, di intimità con sé stessi e con gli altri, di relazione e di umanità. Tutto è raccontato senza peli sulla lingua ma sempre con uno scopo. Esso non è quello di turbare chi ascolta bensì di riuscire a farlo immedesimare il più possibile nelle complicanze che quell’amore e quel tipo di relazione fisica/mentale generano.
Forse si è capito che The Heart è uno dei podcast preferiti in assoluto.
Questi sono i podcast americani a cui più sono affezionato ma, ovviamente, sono solo alcuni di quelli che meritano un ascolto, soprattutto se si vuole iniziare a fare podcast.
Potrei menzionare il capostipite del true crime Serial (padre di Veleno), il famosissimo Dr Death (di cui ora si può trovare la versione in italiano solo su Amazon Music), The Daily del New York Times, Stuff you Should Know di IHeart, The Shadows (sempre di Kaitlin Prest), Mythology, e tanti altri.
Una menzione onorevole, però, la meritano altri due podcast.
Il primo è Everything is Alive di Radiotopia, uno show a mo’ di intervista dove oggetti inanimati diventano animati e ci raccontano la propria vita. Indubbiamente geniale, uno dei miei preferiti insieme a The Heart.
L’altro è Bunga Bunga di Wondery, un lavoro relativamente recente dedicato all’ascesa/discesa politica del nostro ex primo ministro Silvio Berlusconi. Uno spaccato di come gli americani vedono le cose che succedono qui raccontato con stile tagliente e irriverente dall’attrice comica Whitney Cummings.