arte e asmr

arte e asmr

quadri solitari

di RADS

Il mondo dell’audio è un mondo fantastico. L’esperienza audio, che si tratti di musica, di podcast, di field recording, soundscape ecc. è un qualcosa di unico nel suo genere. Essa stimola il corpo e la mente dell’individuo in un modo veramente intimo e viscerale e nessun altro medium ha questo potere o perlomeno non ce l’ha a questi livelli. Si, potremmo stare a discutere per ore di questa cosa, qualcuno potrebbe ribattere che guarda un film al cinema genera altrettanta risposta fisiologica e io potrei rispondere che buonissima parte di quel lavoro all’interno di un film è svolto dalla colonna sonora. Ma lasciamo perdere.
L’audio negli ultimi anni è entrato a gamba tesa nelle nostre vite sotto varie forme e di potenziale margine di crescita, probabilmente, ce n’è ancora tanto.  

Chi mi conosce, però, sa che c’è una parte del mondo audio che non riesco molto a sopportare. O quantomeno non riesco a capire. Non sto parlando dell’audio 8D e neanche di quello 16 D, genialate spacciate come grandissima novità non troppo tempo fa ma che esistevano già nella musica in tempi non sospetti e che, soprattutto, mi fanno venire solo il cerchio alla testa. Però non siamo lontani.

Parlo dell’ASMR. Per chi non lo sapesse acronimo di Autonomus Sensory Meridian Response, un nome che sembra tanto scientifico ma che invece non ne ha nessuna valenza. In pratica è la sensazione di formicolio lieve, accompagnata da rilassamento, suscitata da stimoli di natura interna o, nel nostro caso, esterna come l’audio. Detto banalmente e brutalmente: video/audio per dormire che suscitano una risposta nell’ascoltatore estremamente soggettiva.

C’è però un podcast che è quasi riuscito a farmi ricredere sull’inutilità dell’ASMR. Il suo nome è Quadri Solitari.

 

quadri solitari arte e asmr

Questo podcast è una sorta di esperimento, un’esperienza immersiva ottimale basata sulle tecniche di ASMR. Degli ideatori e degli interpreti, però, non ho trovato informazioni da nessuna parte. Sulle piattaforme, infatti, l’host si chiama RADS e questa è l’unica cosa che so. Anzi, no. So anche che questa mini-mini serie podcast è uscita nell’aprile 2020 ed ha all’attivo solo 3 puntate ed un trailer. Inoltre, ciascuna puntata non supera i 3 minuti. Insomma, veramente poco. Ma veramente buono.  

Quadri Solitari è un podcast artistico in cui i protagonisti di tre famosi quadri prendono vita raccontando di sé stessi e di quello che gli succede attorno.
La prima è la Venere di Botticelli che, tra le onde del mare e poi tra i suoni della primavera, descrive sé stessa ed osserva il suo stesso autore mentre la dipinge come una statua classica, pudica e perfetta.
Il secondo è un combattente de La Battaglia di San Romano immortalata da Paolo Uccello. Le sue parole descrivono la quiete prima della tempesta e la disperazione della battaglia. A scandire questo racconto c’è il ritmo di un cuore che altro non è quello di Bernardino della Carda, disarcionato da cavallo proprio a causa di una lancia arrivatagli in petto.
In ultimo una short story horror basata su L’Urlo di Edward Munch, una sorta di epifania terrifica della protagonista che crede di vedere uno spirito maligno e che, solo in ultimo, si accorge di essere davanti ad uno specchio.

La forza di questo podcast sta proprio nel connubio tra il mondo artistico e l’ASMR. Un connubio che dà vita a questi spiriti non solo tramite la loro voce e le loro storie ma anche attraverso il soundscape che descrive la vicenda e, quindi, il quadro.
Qui non si parla di ASMR in cui ci sono unghie che battono su superfici dure, spugne strizzate, microfoni sfregati e voci sussurrate che si fanno eco da sole. Qui l’eco è reale. È il racconto che lo rende reale ed un uso sapiente degli effetti sonori che lo rende possibile. Qui l’eco ha uno scopo strettamente legato al racconto e allo stato d’animo del protagonista e questo stimola molta più sollecitazione sensoriale di quanto possa fare un’unghia su un microfono. Il sibilo del vento, il pittore che dipinge sulla tela, l’orrore che diventa impronta sonora nella mente dell’individuo, tutto ha uno scopo a livello narrativo. E tutto viene reso magnificamente da effetti di spazialità profondi e adeguati.

L’ASMR qui funziona perché le sue indubbie potenzialità sono sfruttate a dovere attraverso una scrittura ponderata e meticolosa in cui ogni elemento ha un suo posto ed una sua funzione. Così, attraverso le giusta sovrapposizione tra voci, effetti e suoni ambientali, non è solo il protagonista del quadro a prendere vita bensì tutto il quadro.

Per ultima ma non per importanza è da citare la grande qualità delle interpretazioni. I tre protagonisti non solo diventano vivi ma, in pochissimi minuti, mostrano una loro personalità, un loro status di esseri eterei ma anche carnali. Sembrano individui che conoscono il loro destino impresso nella tela ma che, per qualche motivo, provano a deviare da quella fine già scritta, anche se vanamente. Questo è possibile solo quando si ha a disposizione degli interpreti pazzeschi. Interpreti di cui, ovviamente, non conosco il nome.

Quadri Solitari è il podcast che quasi mi ha fatto apprezzare l’ASMR. Dico quasi perché alla fine ancora non la apprezzo in generale ma, più che sicuro, l’apprezzo in questa piccola perla. Un ascolto che dura meno di 10 minuti ma che rimane bene impresso nella mente.

PS: consigliato l’ascolto in cuffia!

Potete ascoltare Quadri Solitari di RADS su tutte le piattaforme digitali di streaming audio e podcast.