TRA DISSENSO E RISATE

Contiene parolacce

di Daniele Fabbri

Un podcast è un modo per raccontare, spiegare, analizzare un tema, un argomento, un problema, una soluzione. Ma può essere anche un modo per raccontare il modo stesso con cui si racconta. Lo fa Daniele Fabbri, stand-up comedian, comico, fumettista dalla parlantina alquanto pungente. 
Lo fa nel podcast tratto da uno dei suoi spettacoli il cui nome è tutto un programma. 

Quando iniziate ad ascoltare la prima puntata del suo Contiene Parolacce lo fate perché effettivamente il nome attira e se qualcosa contiene parolacce la curiosità di ascoltare quali e in che quantità è forte. In effetti, in questo podcast in forma di monologo Daniele parla senza peli sulla lingua di ciò che vuole: immigrazione, nuovi fascismi, religione, complottismi, femminismo, eutanasia, cultura e di tutto ciò che è attualità. E lo fa con tante parolacce. Ognuna di queste però si trova esattamente dove dovrebbe essere. Esse non sono mai fini a sé stesse, anche se magari all’inizio Daniele vuole farcelo credere col suo “Ingiuria Alert”.

 

 

Tra le costanti di tutte le puntate c’è sicuramente un certo “fastidio” per la Chiesa nei termini di istituzione ecclesiastica ma soprattutto di avversione verso l’ottusità dei fedeli. È proprio l’effetto fanclub che Daniele denigra in tutti i modi possibili andando a toccare numerosi tasti dolenti dell’odierna questione religione-ragione. E di sicuro non si preoccupa neanche di provocare questo suddetto fanclub. Dimostrazione di questo è una puntata incentrata su un suo gesto dissacrante in cui mostrava il suo didietro alla statua del papa e ovviamente le reazioni avverse non si sono fatte aspettare. Ma questo per Daniele è tutto oro che cola da trasformare in parole, satira, divertimento, che sia nel podcast o che sia in uno dei suoi spettacoli più recenti come Il timido Anticristo.

Altra punto di continuità è il sesso. Il nocciolo dei problemi di cui si parla alla fine è sempre la mancanza di emancipazione sessuale che scatena malumori, incomprensioni, morale perbenista. In una sorta di ripresa velata e sottintesa della tesi presentata da Caparezza in Bonobo Power, il tabù della sessualità porta al conflitto e il problema è che a molti sta bene così perché il conflitto genera vincitori e vinti. E raramente le parti si invertono. Il sesso dunque diventa materia fondamentale, sempre con irriverenza, ironia e autoironia. Non per niente l’autore alla fine di ogni puntata del podcast usa sempre chiedere all’ascoltatore di presentargli amiche, parenti strette, cugine. Una Call To Action niente male.

Daniele ce l’ha a morte con i fascisti. In uno dei suoi episodi migliori, “Fascista Musicale Fascista Funerale”, Daniele mette in chiaro come la musica destrorsa sia priva di qualità artistica-estetica alcuna, nata solo in contrasto alla musica dell’opposizione. In questa puntata, attraverso una delle digressioni più allucinanti che abbia mai sentito e che mischia critica al razzismo, all’omofobia e alla stupidità umana, Daniele racconta il suo sogno proibito verso i fascisti approfittando dell’occasione del concerto degli Zeta Zero Alfa, gruppo dichiaratamente fascista e indiscutibilmente mancante di valenza artistico-musicale.

Da segnalare la puntata speciale Esperimento sociale finito male, dove Daniele, interpretando un fantomatico (o reale) autore di fake news, dà una lezione di come proprio le bufale camuffate da esperimenti sociali, unite al qualunquismo e all’ignoranza, creino voli pindarici incredibili che sfociano in comportamenti inverosimili. Qui Daniele vola alto non risparmiando proprio nessuno.

Tutto questo in una struttura più che semplice. Qualche secondo di sigla iniziale, monologo, CTA, saluti finali e mini-sigla di chiusura. Di montaggio quel che basta per rendere il discorso scorrevole e piacevole per un podcast che non supera mai i 15 minuti. Ascoltando Contiene Parolacce sembra di stare, soprattutto negli ultimi episodi, esattamente in uno di quei locali da stand-up comedy dove si beve un drink ridendo a crepapelle. Daniele riesce a suscitare questa sensazione in toto, anche grazie alla possibilità di usare un certo tipo di linguaggio scurrile e pungente ma sincero e intelligente.

In questo modo, rivendicando la libertà di registro e di satira Daniele libera il turpiloquio rivendicando il diritto di vivere e di ridere dell’uomo in generale, ma soprattutto dell’attore comico. Un ruolo che spesso negli ultimi anni è stato chiuso in una gabbia dorata fatta di moralità e perbenismo, relegandolo a puro giullare di corte anziché spina nel fianco di una certa fetta della società. Con questo ritorno alla sincerità il comico riesce a parlare della quotidianità dissacrandola, in maniera sprezzante ma non cinica, magari dando fastidio a più di qualcuno in nome della vera satira.

Potete ascoltare Contiene parolacce di Daniele Fabbri su tutte le piattaforme digitali di streaming audio e podcast.

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Sono uno sceneggiatore di Fumetti (e non solo) e cercherò di analizzare le opere da nuove angolazioni (senza prendermi sul serio).