dal buio alla luce
dal buio alla luce
Eclissi
di Pietro Turano per Cross Production
Da qualche tempo ho iniziato un percorso di consapevolezza che riguarda le questioni di genere. Un percorso in cui, piano piano, sto cercando di conoscere e riconoscere tutte le situazioni, esperienze e persone che mi circondano. Un percorso che è iniziato un paio di anni, stimolato da diverse e coincidenti circostanze che riguardano il mio lavoro di podcaster e di musicista, quando con gli Acusticazzi abbiamo avuto ospiti nel nostro podcast Manifesto prima Maria Elena Tripaldi e poi Giulia Zollino. Un percorso che, poi, ha trovato uno slancio ufficiale quando io e Maria Elena abbiamo lanciato Lettera Femmina, un podcast interamente dedicato al mondo del femminismo, delle questioni di genere e della sessualità.
Da quel momento in poi ho avuto sempre cura di trovare e ascoltare podcast che parlassero di queste tematiche e devo dire che ne ho trovati tanti. Alcuni molto validi, altri veramente molto belli. Non tutti mi sono piaciuti, non tutti mi sono piaciuti sempre, di alcuni in particolare potrei parlare abbastanza male.
Da poco, però, è uscito un nuovo podcast sulle questioni di genere. Un lavoro che ha avuto una buona eco mediatica di nicchia ma che, a parer mio, meriterebbe un posto di rilievo nel panorama del podcast italiano che tratta questi argomenti. Per fortuna la scia di ascolto del podcast è molto lunga quindi mai dire mai.
Il podcast in questione di chiama Eclissi ed è condotto da Pietro Turano, noto attore (SKAM Italia), attivista per i diritti LGBTQ+ e portavoce di Gay Center. Curato da Maddalena Rinaldo e prodotto da Cross Production, Eclissi si propone di raccontare le storie di persone che per molto tempo hanno vissuto in una zona d’ombra figlia della sottorappresentazione culturale e politica di alcune parti della società. Persone che hanno vissuto, per l’appunto, in una eclissi per molto tempo e che da poco hanno trovato il coraggio di far emergere quel raggio di luce che poi li porterà a splendere sempre di più.
Nello specifico Eclissi si compone di 6 storie di 6 persone LGBTQ+. Persone che hanno età differenti, che provengono da situazioni socio-culturali apparentemente distanti ma che, nella stessa maniera, sono stati invisibili e incompresi al mondo che li circonda.
C’è Orfeo che, nella prima puntata, ci parla di come per tanti anni abbia rinunciato ad essere sé stesso per avere accesso al “passaporto dell’eterosessualità”, una via che gli permetteva di mantenere la sua reputazione in famiglia e nella società, anche a discapito della sua felicità. Un passaporto a cui ha rinunciato definitivamente solo in tarda età.
C’è Riccardo che racconta di come abbia deciso di allontanarsi da casa per compiere serenamente la sua scelta di transizione, lontano dal giudizio ambiguo e silente di sua mamma Laura, anche lei voce nella puntata.
C’è Emma, una vera forza della natura, una persona disabile, autistica, queer che racconta di come vive la sua complessità e di come, dopo tanto tempo e dopo tante lotte interne ed esterne, è riuscita a trovare la felicità.
Le storie di queste e altre persone trovano terreno comune nella voglia e nella necessità di auto-rappresentarsi, di uscire fuori, di vedere la luce dopo anni di buio. Un raccontarsi che si fa esempio, che si fa stimolo per altri che sono nella stessa situazione e che si fa auspicio per far si che le voci siano sempre di più e che la rappresentazione di queste comunità sia sempre più mainstream ma sincera.
Se da una parte infatti, questo tipo di storie non trovano spazio a causa di pregiudizi, paura e fake news, dall’altra trovano spazio in maniera molto superficiale e raccontate da persone che non fanno parte di quella comunità, andando, quindi, ad alimentare ancora di più pregiudizio e paura. Basti pensare ai salotti tv, luoghi in cui viene detto di tutto e di più andando ad affossare ancora di più queste comunità e la percezione che la popolazione sociale e culturale ha di esse.
Questo Pietro Turano lo sa bene ed è per questo che in Eclissi il suo apporto sul piano della conduzione è leggero ma efficace ed estremamente profondo. Le storie, infatti, vengono raccontare dagli stessi protagonisti. Durante il racconto Pietro si fa traghettatore da un punto all’altro del discorso e, in alcuni casi, va ad approfondire tematiche che meritano qualche parola in più. In questo modo egli instaura una forte sinergia con l’intervistato, una connessione sincera che crea un ponte di fiducia molto solido con l’ascoltatore.
Le puntate durano 45 minuti circa e scorrono nel giusto modo, seppur non sempre in maniera piacevole. Eclissi, infatti, per sua natura è un turbinio di emozioni che in alcuni punti tolgono il respiro. Per fortuna il percorso è sempre quello che porta dal buio alla luce, da situazioni e circostanze ingiuste a pensieri ed azioni positive che generano gioia, serenità e speranza.
L’altalena emotiva è generata non solo grazie ai contenuti orali ma anche grazie all’apporto musicale di Umberto Gaudino, tramite una colonna sonora che per ogni puntata va a creare un universo sonoro specifico per ciascun protagonista. Qui la musica diventa elemento narrativo alla pari delle parole, mai preponderante ma segretamente fondamentale ed efficace. Essa si va ad inserire in punti nevralgici della storia e accompagna la percezione dell’ascoltatore nella comprensione mentale ed emotiva degli avvenimenti.
Eclissi è un podcast importante che da voce a persone che per molto tempo non hanno avuto voce o che, in molti casi, hanno deciso di non averla per quieto vivere. Sono le voci di persone che vivono la vita quotidiana come facciamo noi tutti, sono nostri amici, nostri conoscenti, nostri colleghi, nostri parenti. E hanno tutto un mondo da raccontare. Un mondo che ci farebbe bene ascoltare.
Potete ascoltare Eclissi di Pietro Turano per Cross Production su tutte le piattaforme digitali di streaming audio e podcast.