la svolta del caso unabomber
la svolta del caso unabomber
la svolta del caso unabomber
Ho parlato, qualche numero fa di In Ascolto, del podcast Serial e di come non solo fosse diventato capostipite del filone true crime ma anche causa della riapertura del caso che aveva raccontato.
Oggi questa cosa succede anche in Italia. La procura di Trieste ha deciso di riaprire il caso Unabomber ben 16 anni dopo l’ultimo attentato conosciuto. Un caso che tra il ’94 e il 2006 ha visto la presenza di un uomo misterioso che ha colpito con molteplici attacchi dinamitardi zone comprese tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
A riaprire il caso è stato il procuratore capo Antonio de Nicolo e lo ha fatto a seguito di una richiesta di Antonio Maisano, giornalista e autore del podcast Fantasma – Il caso Unabomber, un’inchiesta audio approfondita dedicata proprio al celebre caso.
Attraverso questo podcast Maisano, anche grazie al progresso tecnologico e scientifico nell’analisi dei reperti, ha fatto venire alla luce nuove possibili prove indiziarie e nuove ipotesi. Così, insieme a Francesca Girardi e Greta Mommesso, due donne vittime di Unabomber, ha invitato una richiesta di riapertura del caso alla magistratura. La richiesta è stata accolta e quindi le indagini ripartiranno.
Il podcast Fantasma è stato prodotto da One Podcast del gruppo editoriale Gedi.
appena sfornati
One Podcast ha pubblicato un nuovo podcast dal titolo Nella trappola della setta. Condotto da Giorgia de Carolis esso racconta il fenomeno delle sette in Italia, dai metodi di reclutamento a quelli di manipolazione e allontanamento delle vittime dai propri cari e familiari. Questo tramite la voce di esperti, associazioni, vittime e avvocati.
Il podcast è disponibile sul sito de La Repubblica e su tutte le piattaforme.
Sportellate.it ha pubblicato Sabbia, un podcast dedicato ai mondiali di calcio che si stanno svolgendo in questi giorni. In particolare, però, narra le storie di sangue e corruzione che ci sono state dietro l’organizzazione di Qatar ‘22. In quattro episodi esplora le costruzioni lampo degli stadi, il modo in cui il mondiale è stato assegnato al Qatar e il progetto dell’Aspire Academy e della costruzione di una squadra da laboratorio.
Il podcast, narrato da Andrea Giachi e Niccolò Giustini, è disponibile su tutte le piattaforme.
È online Respiro, un podcast ideato da Terre des Hommes che narra storie di orfani di femminicidio e delle famiglie che si sono presi cura di loro. Realizzato nel quadro del progetto RESPIRO per l’assistenza agli orfani di femminicidio, il podcast è scritto e narrato da Roberta Lippi e in sei puntate ci parla con delicatezza di sei di queste tragiche storie. Il fine è sensibilizzare a questo tema al fine di raccogliere sempre più aiuti di tutti i tipi per la protezione dei diritti fondamentali di questi bambini.
Il podcast è disponibile su tutte le piattaforme.
Piano P ha prodotto una nuova serie podcast per il Museo Egizio di Torino. Essa si chiama Alla ricerca della vita ed è un viaggio tra laboratori e musei attraverso le voci di archeologi, conservatori e genetiste. In particolare, nel corso dei sei episodi della serie, si analizzano le ricostruzioni delle identità di donne, uomini e bambini vissuti secoli fa e ci si interroga sulle questioni etiche implicate come il prelievo dei campioni per la ricerca o il mostrare al pubblico spoglie di esseri umani.
Il podcast, condotto da Giulia Alice Fornaro, è disponibile su tutte le piattaforme.
il futuro dei podcast ad abbonamento
Sono tantissimi i podcast che si possono ascoltare gratuitamente sulle piattaforme d’ascolto. Eppure crescono sempre di più i numeri dei podcast ascoltabili solo tramite abbonamento ad una specifica piattaforma (es. Audible, Storytel). Gli abbonati crescono sempre di più: queste piattaforme offrono un vasto catalogo di opere a un prezzo decisamente abbordabile e, come ben sappiamo, gli ascoltatori di podcast in Italia e in Europa aumentano sempre di più.
A questo proposito Bryan Barletta, autore della newsletter Sounds Profitable dedicata all’ambito business del podcasting, ha pubblicato un articolo in cui ha analizzato l’attuale stato dei podcast ad abbonamento.
In questo caso più che di piattaforme si parla di singoli show e/o autori che esistono grazie ad una cerchia di pubblico che paga per ascoltare. In parte essi sono legati a realtà come Patreon e YouTube, le quali invitano i propri creators a caricare i propri contenuti direttamente sulla propria piattaforma, quindi senza la creazione di un feed RSS distribuibile ovunque. In parte anche i colossi dello streaming audio hanno lanciato le loro sezioni in cui è possibile accedere a determinati podcast tramite un abbonamento specifico.
Secondo Bryan Barletta, però, il futuro degli abbonamenti agli show singoli è nell’integrazione facile e veloce di essi nelle maggiori piattaforme di streaming audio quali Spotify, Apple Podcast, Amazon Music attraverso un feed unico e unitario.
Trovate qui l’articolo completo di Sound Profitable.
news dal mondo podcast
- ISOLAMENTO VOCALE DI SPOTIFY
Spotify ha integrato una nuova funzionalità in Anchor, l’app e piattaforma di hosting appartenente alla società svedese. Si tratta del Podcast Audio Enhancement ed è un modo semplice e veloce per isolare una voce registrata dal rumore ambientale circostante. Si tratta di un semplice tasto da schiacciare in modo tale da ripulire il rumore di fondo ed esaltare la voce. Il tutto anche registrando anche un audio dal telefono, senza quindi dover avere a disposizione super microfoni e super software. Certo, si parla di un tool utile e veloce ma, per quanto ne dica Spotify, non può essere una soluzione per avere un audio di tipo professionale al 100%.
Ps. Anche Adobe ha sviluppato il suo speech enhancement, utilizzabile anche in browser. Lo trovate qui, insieme alla funzionalità di mic check nella pagina di Adobe Podcast Beta di cui ho parlato in un precedente articolo di In Ascolto.
Trovate qui l’annuncio di Spotify e Anchor.
- I PODCAST AMERICANI DEGLI ANNI 2000
Recphonic, un database di oltre 2,5 milioni di podcast, ha scritto un articolo sul suo blog riguardo i progetti di podcast lanciati negli anni 2000. In questo articolo ha fatto una raccolta dei podcast nati tra il 2005 e il 2009, prendendo in esame per ogni anno un programma indipendente e uno mainstream, raccontandone l’origine e la situazione odierna.
Spoiler: un quinto dei podcast fondati a metà degli anni 2000 e presenti nella directory di Apple sono ancora attivi. Tra questi ci sono Ted Talks Daily, Tips for Travellers e Stuff You Should Know.
Trovate qui l’articolo di Recphonic.
- ACAST INCORAGGIA LE TRASCRIZIONI DEI PODCAST
La società Acast in occasione del Mese della Storia della Disabilità nel Regno Unito sta incoraggiando i podcaster a fare uso di descrizioni visive e trascrizioni per le puntate dei loro podcast. Questo per favorire l’accessibilità ai podcast a persone non udenti, nonché fornire anche un’esperienza visiva agli ascoltatori. Vari famosi podcaster anglosassoni hanno aderito all’iniziativa e si spera che siano molti i podcaster a raccogliere l’invito, anche dopo la fine del mese.
Trovate qui la comunicazione ufficiale di Acast.
LE PAROLE DEI PODCAST
Uno studio linguistico condotto da Preply ha svelato quali sono le parole più frequentemente usate dai podcaster all’interno dei loro show. Lo studio ha preso in esame i podcast più ascoltati d’America, tra cui The Joe Rogan Experience, Impaulsive with Logan Paul, Call her Daddy, Crime Junkies e altri. Le parole più usate da Rogan sono exactly, wow, listen e imagine. Logan Paul usa frequentemente yo, dude, man, cool. In Crime Junkie ovviamente le parole più ricorrenti sono police, case, investigators.
Lo studio, inoltre, ha preso in esame anche le parole più usate nei podcast politici. A quanto pare i liberali usano molto family mentre ai conservatori piace molto money.
Trovate qui lo studio completo di Preply.
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