la storia di vittorio arrigoni
la storia di vittorio arrigoni
le ali di vik
di Samuele Sciarrillo
Il 2022 è iniziato e sicuramente, in generale, non con i migliori auspici. Il Covid la fa ancora da padrone in Italia e nel mondo, molto spesso togliendo spazio, dal punto di vista dell’informazione, anche ad altre questioni.
Una di queste è la questione israeliano-palestinese, una storia di crimini iniziata ormai tantissimi anni fa e che continua tuttora nonostante, per l’appunto, non se ne parli o se ne parli solo ogni tanto. Non contando il fatto che, proprio a causa del Covid, la situazione è peggiorata ancor di più per i palestinesi a causa della mancanza di vaccini, ovviata solo dall’intervento dell’Unicef.
Perché parlo della Palestina? Perché nonostante tutto vorrei iniziare questo 2022 del blog In Ascolto con una storia di lotta e di speranza. Una storia tragica ma che sa di umanità, di resistenza, di pace e giustizia.
Sto parlando del podcast Le Ali di Vik.
Il Vik in questione è Vittorio Arrigoni, un ragazzo italiano che ha fatto della sua vita un faro per gli oppressi e che, letteralmente, ha dato la vita per i suoi ideali. Scrittore, giornalista e attivista per i diritti umani, Vittorio è morto a 36 anni nella Striscia di Gaza durante l’ultimo dei suoi viaggi in quel territorio di guerra e di miseria. Quel luogo teatro di indicibili tragedie in cui lo Stato di Israele è fautore di una “pulizia etnica” nei confronti dei palestinesi.
A raccontare la sua storia in questo podcast è Samuele Sciarrillo, podcaster già autore di un diario personale che si chiama L’Altra Strada. Samuele lì in Cisgiordania ci è stato, nel campo profughi di Askar, a Nablus, giusto qualche mese dopo la tragica campagna militare “Piombo fuso”. Ed è proprio dopo aver visto e vissuto di persona quella particolare esperienza che probabilmente Samuele ha iniziato a chiedersi come far conoscere a più gente possibile quello che stava succedendo in quel piccolo lembo di terra. Dodici anni dopo quel viaggio Samuele ha curato e costruito questo podcast dedicato a Vittorio Arrigoni e mai scelta fu più saggia.
Il podcast racconta in toto la vita del protagonista iniziando dalla sua infanzia e ripercorrendo le fasi salienti del suo lavoro di attivista e giornalista. Si parte dal suo primo viaggio di volontariato in America Latina nel ’95, passando per i suoi viaggi in Europa e Africa per poi arrivare al 2002, anno in cui per la prima volta mette piede in Palestina. Segue il racconto del suo inserimento nella black list israeliana e del suo arresto nel 2005, i suoi viaggi in Congo e in Libano nel 2006 e il ritorno in Palestina nel 2008, proprio alle porte dell’operazione “Piombo Fuso” di cui sarà testimone come unico reporter internazionale presente sul luogo. Proprio in questo periodo il suo blog Guerrilla Radio divenne tra i più visitati d’Italia e nel 2009 vide la luce il suo libro Gaza. Restiamo umani, la raccolta dei propri reportage dalla Striscia di Gaza.
La voce principale del podcast è quella di Samuele, una voce coinvolgente e ipnotica che ci porta in modo coscienzioso da una parte all’altra del racconto. Ci sono, però, altre voci che compongono il mosaico di questo lavoro. Prima fra tutte la voce di Egidia Beretta Arrigoni, la mamma di Vittorio, che dopo dieci anni dalla morte di suo figlio ripercorre tutte le tappe che lo hanno portato ad essere uno degli esseri più umani che siano mai esistiti. Una voce visibilmente malinconica, arrabbiata, emozionata ma una voce che non ha mai smesso di farsi sentire da quella notte d’Aprile del 2011.
Altre voci, poi, sono quelle di Michele Giorgio, collega giornalista corrispondente da Gerusalemme per Il Manifesto, Gabriele Corno e Marco Besana, due amici di Vittorio
In ultimo, ma non per importanza, la voce di Arrigoni stesso tratta da video, radio e interviste.
Il podcast è composto da 6 puntate che hanno una durata media di 40 minuti circa. Il percorso della vita di Vittorio è raccontato in modo prevalentemente lineare, scandito dagli eventi in ordine cronologico con dei piccoli salti temporali che vanno ad approfondire la storia.
È proprio Samuele, come detto prima, che ci accompagna in questo viaggio, assumendosi la responsabilità di raccontare e di introdurre al racconto delle altre voci. Eppure non è questo il merito più grande dell’autore.
Questo podcast è il risultato di un enorme lavoro di ricerca sulla vita di Vittorio Arrigoni, una ricerca che si avvale di testimonianze dirette di chi ha vissuto col protagonista, di chi l’ha conosciuto, ma anche di una grande quantità di fonti indirette: giornali, libri, documentari, reportage, lettere, interviste, blog. Alcune di queste fonti, inoltre, sono state redatte e prodotte da Arrigoni stesso durante i suoi reportage nella Striscia di Gaza.
Mettere insieme tutte queste fonti, selezionarle e creare una narrazione fluida, coinvolgente, efficace, senza far sentire il peso della quantità non era sicuramente facile e Samuele ci è riuscito con grande maestria. E proprio a mitigare la presenza di tante parole c’è un uso sapiente delle musiche e dei sottofondi, pronte a sottolineare o a smussare parti di discorso.
Le Ali di Vik è un podcast che merita di essere ascoltato. La storia di Vittorio Arrigoni è la storia di una persona che ha dato sé stesso per una causa giusta, la storia di una persona che è stata sempre al servizio degli oppressi e che mai si è arresa di fronte alle ingiustizie e alle barbarie. E questo podcast, nel segno del rispetto e della consapevolezza, riesce a restituire la complessità di quella persona e di quelle vicende in modo convincente e coinvolgente.
Potete ascoltare Le Ali di Vik di Samuele Sciarrillo su tutte le piattaforme digitali di streaming audio e podcast.