storie di successi e fallimenti
storie di successi e fallimenti
storie di brand
di Max Corona
Era il lontano 2019. Per la precisione ottobre 2019. Da lì a qualche mese l’Italia e il mondo interno avrebbero assaggiato uno scatafascio non indifferente. In quel periodo abitavo in Trentino e lavoravo in montagna, sulla neve. Abitando in città, però, ogni giorno dovevo farmi una buona oretta di macchina andata e ritorno. Avevo iniziato da poco a fare podcast, avevo fame di podcast, ne ascoltavo a gruppi di decine. Il tragitto lavoro-casa-lavoro era un ottimo momento per ascoltarne.
Un giorno ho aperto Spotify cercando qualcosa che mi intrigasse dal titolo o dalla copertina. Ne becco uno. Ci sono solo un paio di puntate pubblicate ma mi intriga parecchio. La prima puntata è sulla Nike, la seconda su Netflix. Impossibile non esserne incuriositi. Le ascolto entrambe e mi rammarico che non ci siano una terza e una quarta puntata. Dovrò aspettare.
Così per i due anni a venire ho aspettato sempre una nuova puntata di questo podcast ma soprattutto ho osservato l’ascesa di questo podcast. Quando ho iniziato ad ascoltarlo era un piccolo ma promettente podcast con le classiche mini-sbavature tecniche di quando si inizia ad usare un nuovo media. Ora è uno dei podcast più ascoltati in Italia.
Sto parlando di Storie di Brand.
Storie di Brand è il podcast che racconta la storia di aziende famose e brand che tutti conosciamo. Il suo autore e conduttore è Max Corona, studioso di marketing e audio storyteller (autore anche di Donne di Gloria) che, grazie al suo podcast, è arrivato a collaborare con brand inarrivabili (per dirne una la Maserati).
Storie di Brand narra la storia dei brand, certo, ma soprattutto la storia degli uomini e delle donne che stanno dietro a quei brand, che li hanno ideati, sviluppati e portati al successo. Persone come noi che ad un certo punto hanno deciso di rischiare tutto per un’idea. Chi col talento, chi con la fortuna, chi con l’intuizione ma tutti sicuramente con tanto lavoro e dedizione.
Le loro storie professionali si mescolano alle loro storie personali e familiari, ai loro stili di vita, alle persone di cui hanno deciso di fidarsi, alle emozioni che hanno provato quando hanno raschiato il fondo del barile o hanno raggiunto la vetta del successo.
Il vantaggio, in questo caso, sta nel fatto che si parla di marchi e aziende che fanno attivamente parte della nostra vita. Chi non ha mai fatto un giro su Instagram? Chi non ha mai usato una Bic? Chi non hai mai guidato una Lamborghini? Beh io perché sono povero. Però sicuramente ho avuto un paio di scarpe Nike e ho mangiato un Bacio Perugina. Max ci racconta di persone che fanno parte della nostra vita e che, in qualche modo, anche solo un pochino, l’hanno cambiata. Netflix ha rivoluzionato il modo di usufruire di film e serie TV, YouTube ha spaccato l’internet, Patagonia ha cambiato il mondo dell’escursionismo nonché del brand activism.
C’è spazio anche per i dualismi, quelle accoppiate in cui l’incontro/scontro è diventata storia pop. Basti pensare alla lotta fratricida tra i boss di Adidas e Puma, la sfida a quattro ruote tra Ferrari e Lamborghini, la guerra a colpi di supereroi tra Marvel e DC Comics.
Il tutto è articolato all’interno di ogni puntata in un modo che può sembrare semplice ad orecchie non allenate ma in realtà non lo è. Un piccolo annuncio iniziale in cui Max introduce il podcast, poi uno piccolo spunto di storia, quanto basta per incuriosire di brutto il nostro cervello, e poi si comincia col viaggio nel tempo. Si, esatto, la storia è strutturata come un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo in cui noi siamo spettatori privilegiati e silenziosi. Da buoni e coscienziosi viaggiatori che guardano ma non toccano (pena la creazione di un paradosso spazio-temporale) possiamo osservare con le nostre orecchie gli avvenimenti che hanno portato alla creazione del brand ma anche a intimi momenti in cui i protagonisti della storia vivono le loro vite e prendono decisioni che le cambieranno radicalmente.
Le puntate durano in media 20-30 minuti. In ognuna di esse il racconto di Max è accompagnato da musiche che richiamano il contesto storico-culturale in cui si è immersi ed effetti sonori che sottolineano le azioni e le situazioni che avvengono all’interno della storia. E seppur io non sia un grande amante dei suoni didascalici trovo che essi si incastrino perfettamente coi tempi del racconto, rendendolo ancora più avvincente e facendoci sentire fisicamente ancora più vicini ai fatti mentre accadono.
A condire un piatto già buonissimo ci sono altri due ingredienti: la presenza di una ricca pagina Instagram piena di spunti e curiosità sui brand raccontati nel podcast e non; il podcast giornaliero Brandy in cui Max fa approfondimenti sui temi trattati nel podcast principale.
Quando ho iniziato ad ascoltarlo Storie di Brand era un podcast nuovo, carino, ancora acerbo ma con un grande potenziale. Ora, meritatamente, è un lavoro maturo e riconosciuto, un’opera di divulgazione e intrattenimento da godersi mentre si va in macchina a lavoro, mentre si fanno le pulizie di casa o in qualsiasi altro momento che ci permetta di viaggiare indietro nel tempo.
Direi che quel grande potenziale Max l’ha sfruttato più che bene.
Potete ascoltare Storie di Brand di Max Corona su tutte le piattaforme digitali di streaming audio e podcast.