un podcast sui cimiteri

un podcast sui cimiteri

camposanto

di Giulia Depentor

Non sono mai stato un tipo da cimitero. O meglio non sono mai stato un tipo che va al cimitero a trovare i propri cari. In realtà sono abbastanza un tipo da cimiteri di film horror, quelli che sono sempre avvolti da nebbia e temporale, quelli da cui a una certa si sentono strani rumori e in men che non si dica sei circondato da inquietanti ma lentissimi zombie. Oppure sono un tipo a cui piace visitare cimiteri famosi o monumentali, per esempio Père-Lachaise a Parigi o anche La Certosa a Bologna, dove vivo attualmente.

Quando ho scoperto che esiste un podcast dedicato ai cimiteri mi sono subito ripromesso di ascoltarlo. E stranamente l’ho fatto. Ed è stato bello accorgersi che può esserci un interesse nettamente superiore a quello che in media si prova per i cimiteri, così come per tutte le cose della vita che uno dà per scontato.
D’altronde il podcast è stato proprio quel mezzo che ha permesso l’esistenza di show che parlano di cose stranissime. Faccio sempre l’esempio dell’esistenza del podcast sugli ascensori: prima di ascoltarlo magari ti chiedevi “cosa ci sarà mai da dire sugli ascensori”. E poi invece ti accorgi che ce n’è tanto.
E per quanto riguarda i cimiteri direi che ce n’è molto più di tanto.

A testimoniarlo c’è Giulia Depentor, autrice e conduttrice di Camposanto, il podcast dedicato a chi ama i cimiteri. Giulia nella vita fa la content producer cioè produce contenuti digitali per aziende aiutandole a comunicare nel modo giusto con i propri clienti. Giulia, però, è anche una grande appassionata di cimiteri e nel periodo della pandemia ha iniziato a produrre un podcast sull’argomento. Con risultati sorprendenti.

un podcast sui cimiteri: camposanto

Camposanto racconta di cimiteri, famosi e non. Ci racconta della loro storia, di come sono nati, di come sono strutturati e qual è il loro rapporto con lo spazio circostante, con le città in cui sono situate o con le persone che lo visitano. Giulia ha visitato tanti cimiteri in giro per il mondo e quando ho iniziato ad ascoltarlo sono stato contento di averne ritrovato alcuni che io stesso ho visitato, per esempio i cimiteri di Parigi, le Catacombe dei Cappuccini di Palermo e il Cimitero Ebraico di Praga.

Il podcast, però, non parla solo della storia di quei cimiteri ma anche delle storie che vivono dentro di essi. Le storie di chi ha vissuto il nostro mondo e ora vive in quelle città ultraterrene fatte di fiori, lapidi, monumenti e malinconia. Basta ascoltare la puntata dedicata alla tomba di Cesare Pavese, puntata in cui Giulia ci racconta con estrema sincerità un suo vissuto e poi del suicidio del poeta e del legame che sente con esso. Il tutto poi declinato nella descrizione della lapide monumentale di Pavese che si trova a Santo Stefano Balbo. Oppure la puntata dedicata ai cimiteri della strage del Vajont in cui partecipa anche Jonathan Zenti. Una puntata estremamente toccante dove le storie delle persone si intrecciano a più livelli: le storie di chi è morto nella strage, quelle di chi è sopravvissuto e quelle di chi ha visitato il cimitero ed ha conosciuto la sua storia.

Le puntate non hanno una durata fissa ma di solito non superano i 30 minuti. Attualmente il podcast conta trenta episodi standard più tredici puntate di Lapidario, una sorta di spin-off interno a Camposanto con puntate più brevi.

Il contenuto delle puntate è strutturato in modo semplice ma efficace: non ci sono artifizi, non ci sono effetti sonori particolari, non ci sono sobbalzi dalla sedia a causa di orde di zombie che vengon fuori dalle tombe (e di questo un po’ mi dispiace). Giulia si fa aiutare da una sigla minimal ma dai toni misteriosi e malinconici, una citazione letteraria, un incipit fisso e poi musiche di sottofondo durante la puntata. Per il resto è tutto frutto di una passione e di una ricerca che si fanno evidenti nelle parole dell’autrice e nel modo in cui le mette insieme. I viaggi, le visite ai cimiteri, la curiosità verso le storie scritte sulle lapidi, la ricerca approfondita sui vari aspetti di quel luogo, il vissuto personale. Tutto questo nel podcast viene restituito attraverso un racconto pacato, armonioso, sincero e consapevole. E quando si inizia ad ascoltarle una sorta di magnetismo interviene e non riesci più a staccarti le cuffie dalle orecchie.

Camposanto è una delle dimostrazioni per cui quando si crea qualcosa con passione, con voglia di mettersi in gioco, con sincerità e con intelligenza, si crea qualcosa di veramente bello. Chi mai avrebbe pensato nella vita di potersi interessare così tanto ai cimiteri semplicemente ascoltandone la storia e le storie? Immagino non molti. Eppure è successo. La magia del podcast.

Potete ascoltare Camposanto di Giulia Depentor su tutte le piattaforme digitali di streaming audio e podcast.